Conflitto genitoriale: da dove nasce e come superarlo?

Conflitto genitoriale: da dove nasce e come superarlo?

Siete genitori separati che non riescono a superare il conflitto? Non riuscite a rispettare il piano genitoriale e a mettervi d’accordo su nulla?  Chiedete aiuto ad un esperto! Lo psicologo può aiutarvi.

La famiglia è un sistema complesso di relazioni ed individui e va vista pertanto nella sua unicità e peculiarità.

La teoria sistemica della famiglia spiega quanto i cambiamenti che la separazione porta nella famiglia siano profondi e quanta sofferenza generino perché iniziano da una frattura dolorosa che tale evento critico comporta per tutto il sistema. Questo implica un continuo adattamento e una ridefinizione di confini e ruoli che apre anche alla possibilità di costruire relazioni significative con nuove persone.

Gli ex partners devono elaborare il passaggio da coppia coniugale o convivente, ormai dissolta, a coppia genitoriale che invece continua ad esistere e che li tiene uniti nel tempo, perché essere separati non implica cessare di essere genitori.

Immagine decorativa dell'articolo di Eleonora Zucchetti "Conflitto genitoriale: da dove nasce e come superarlo?": stile illustrativo di un cuore spezzato a metà dai due componenti della coppia; il cuore è disegnato su un foglietto.

La relazione di coppia si fonda su un patto fiduciario e normativo con il matrimonio o la convivenza e a livello psicologico implica un intreccio di bisogni affettivi ed emotivi che i partner condividono nel loro progetto comune; la separazione diviene così una ferita dolorosa che richiede la revisione delle dinamiche pre-esistenti, nonché un lavoro continuo sulla relazione in crisi.

Ogni transizione, soprattutto se innescata da un evento doloroso, porta con sé sofferenza e disorganizzazione coinvolgendo tutta la rete di relazioni che compone il sistema familiare. La separazione è la conseguenza di una frattura che si inserisce all’interno di un contesto di perdita e che, spesso, degenera in conflitto, risentimento ed odio e lascia profonde tracce nella vita dei membri della famiglia. 

Nonostante le numerose difficoltà, è possibile giungere ad un accordo tra genitori, anche se ciò richiede continui ridefinizioni ed adattamenti nel tempo; è fondamentale elaborare e risolvere i sentimenti negativi e “negoziare” la nuova struttura familiare che tenga conto, in primis, dei bisogni dei figli, ma anche rinegoziare i confini familiari e gli ex partners dovranno ristrutturare la loro relazione, elaborando la fine del matrimonio/convivenza, ed impegnarsi in una gestione cooperativa del conflitto che, se non superato, comporterà l’incapacità dei genitori di continuare ad esercitare congiuntamente e in maniera collaborativa la responsabilità genitoriale.

La rinegoziazione delle relazioni all’interno della coppia genitoriale è di fondamentale importanza per il raggiungimento dello scopo primario e cioè ridefinire le relazioni familiari in modo da garantire il benessere dei figli; i bambini infatti all’interno del conflitto tra genitori si trovano di fronte al dilemma di voler bene a un padre e una madre che non si amano o che, addirittura, si odiano. Nella fase tra vecchia e nuova organizzazione, attraverso l’elaborazione dei vissuti negativi che hanno portato alla rottura, il rapporto con i figli costituisce la via maestra per l’evoluzione personale degli ex coniugi e dell’adattamento dell’intero sistema ad una nuova situazione che coinvolge anche le famiglie d’origine, le relazioni sociali ed amicali.

Non si divorzia dai propri figli e quindi non è possibile separarsi in modo definitivo dall’altro genitore perché i figli avuti insieme rappresentano un legame indissolubile e che non si interrompe mai; per questo motivo i genitori devono sforzarsi di superare la conflittualità di coppia, che li ha portati alla separazione, e ridefinire i confini e le modalità di svolgimento congiunto delle loro funzioni parentali.

Immagine decorativa dell'articolo di Eleonora Zucchetti "Conflitto genitoriale: da dove nasce e come superarlo?": l'immagine è un mockup di due sagome di figure umane, ognuna su uno schermo di un mac che tirano una corda tra loro, cercando di prevalere l'una sull'altro; i toni dell'immagine sono bianco e nero.

Se il conflitto è pervasivo, non si riesce a comunicare in modo funzionale e a condividere la genitorialità senza litigare o provare risentimento e sfiducia nei confronti dell’altro, si può chiedere aiuto allo psicologo o, se la conflittualità è elevata, al coordinatore genitoriale, che lavorando sulle modalità comunicative e sulla centralità dei figli nello svolgimento delle funzioni parentali, aiuterà a migliorare la relazione tra genitori.

Per approfondire:  “Il famigliare. Legami, simboli e transizioni”, Scabini E., Cigoli V., Raffaello Cortina Editore.

Se la conflittualità è elevata e pervasiva, chiedete un colloquio informativo di coordinazione genitoriale!
Sostegno alle genitorialità e coordinazione genitoriale a San Giovanni in Persiceto (Bologna) e Ferrara.

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